Comunicato n°2
"Fase Zero"
OTTEMPERANZE, XILELLA E MIRACOLI
Partiamo subito dicendo che: bisogna andare a votare e votare SI - SI per un mare pulito, è vero, ma un SI soprattutto per un segnale forte ai politici che vorrebbero imporre opere inutili e dannose senza la concertazione con le popolazioni locali come successo per noi con TAP.
Una settimana a
guardare gli alberi impacchettati, questo hanno fatto i vigilantes nella zona
dove dovrebbe sorgere il cantiere del microtunnel.
Una settimana a girare lungo
il tracciato da parte degli ingegneri di TAP che ancora si domandano dove
continuano a sbagliare, noi lo sappiamo, il problema più evidente di
quest’opera è l’ INUTILITA’.
Ancora non è
iniziata la “fase 0" (preparazione al cantiere secondo la commissione Tecnica
VIA) e già accadono i primi miracoli.
Accade, infatti,
che gli alberi, che a settembre 2015 avevano subito danni al raccolto, pari a
più del 30% del prodotto, dichiarati affetti da Xylella fastidiosa, siano
miracolosamente guariti.
Sono guariti
subito dopo il sequestro della magistratura, strano.
Ci
chiediamo:
-
Ora si potranno spostare?
-
Chi ha fatto le prime e seconde analisi?
-
Sono
state rispettate le procedure per i campioni?
Seguendo
la linea verde degli ulivi ci siamo imbattuti nel parere dei pompieri, che fa
proprio quello del comando regionale, in cui leggiamo che gli alberi ad alto
fusto non posso essere riposizionati a meno di 5 metri dalla condotta se tra
questi non venga interposta una barriera (ulteriore barriera a quella già
prevista come rivestimento della condotta). Nel caso questa barriera venga
realizzata, gli alberi non potrebbero essere ripiantati comunque a meno di un
metro, lasciando
quindi gli elaborati TAP sguarniti di una realtà esecutiva visto che era stato
proposto di ripiantare gli alberi li da dove venivano espiantati.
-
Ma
gli alberi, una volta espiantati e reimpiantati dopo 5 anni, attecchiranno?
Secondo ARPA
Puglia, chiamata a esprimersi, una grossa percentuale no.
È chiaro che il terzetto di prescrizioni (A29-A44-A45 riguardanti proprio
gli alberi e la vegetazione) che darebbe a TAP il diritto di cominciare la fase
PREPARATORIA ai lavori, non sono ottemperate.
Non solo gli
ingegneri girano sul tracciato ma lo facciamo anche molto noi e con molto
piacere. È una strada bellissima e piena di pace con gente che fa sport, che
lavora in campagna o semplicemente va a fare visita al suo appezzamento di
terreno dove ha qualche animale, in molte di queste campagne passerà TAP.
Abbiamo avuto modo di parlare con qualche proprietario interessato
all’attraversamento della condotta e ci siamo accorti di quanto poco conoscano
il problema. Sono tanti i punti oscuri sui contratti quello che sappiamo è che:
- TAP
pagherà loro un occupazioni temporanea "non ai fini dell'esproprio". La durata sarà di 3 anni e 6 mesi e il pagamento è unatantum. Al proprietario restano tutti gli oneri e il tubo che non verrà mai rimosso.
- Cosa accadrebbe se un giorno i proprietari vorranno costruire?
- Uno dei proprietari ci ha fatto notare come, dopo il passaggio dei tecnici di TAP, alcuni muretti a secco siano stati danneggiati in due punti, come a segnare il limite dei lavori. Insomma, invece dei paletti rossi ben visibili avrebbero usato questo stratagemma.
Cosa altro è
accaduto questa settimana.
A livello
governativo abbiamo avuto un’interrogazione parlamentare da parte dell'onorevole Pannarale in cui si evidenzia che TAP sarebbe o
sprovvista di un contratto HGA con lo stato italiano o che questo non sia
pubblico come negli altri paesi interessati. Se una delle due ipotesi contenute
nell'interrogazione fosse vera sarebbe un fatto gravissimo. La mancanza di un
accordo commerciale tra TAP e stato italiano, infatti, lascerebbe al caso e al libero arbitrio del
proponente i delicati rapporti commerciali che regolano opere del genere e, come
dicono le cronache economiche, non sono le multinazionali i migliori partner
commerciali a cui affidarsi. Di contro se l'HGA fosse stato firmato e non reso
pubblico, come è accaduto in Grecia, Albania e la “democratica” Turchia, ci
viene il sospetto che ci sia qualche problema a renderlo disponibile al
giudizio del pubblico.
A livello locale, intanto, il comune di
Melendugno, che da decreto VIA è ente coinvolto nell’ importantissima
prescrizione A44 (espianto e reimpianto degli ulivi) che riguarda la "fase
0, ha dato parere negativo attraverso il suo ufficio tecnico.. A più riprese TAP
ha cercato di bypassare questo ufficio che si è sempre dimostrato attento ad
ogni passaggio del progetto e ad ogni nostra richiesta di chiarimenti. Molte
sono state le PEC che in questi mesi sono partite dal comune e che hanno riguardato sia il
piano proposto da TAP che il parere dei vigili del fuoco veicolato tramite il
SUAP.
Un altro
miracolo è avvenuto con la Valutazione di Impatto Ambientale, abbiamo visto la
moltiplicazione della pagine e questo è avvenuto per un fatto umano più che per
un miracolo. Sono state le "forzature" al progetto e alle valutazioni, da parte
del governo, a far ingrassare i faldoni di carta. Mentre noi affrontiamo Tap
allargando il sapere, TAP segue il suo corso allargando gli amici, ricordate i
verdi ed i rossi di Russo? Sappiamo chi ci sarà dietro le multinazionali che
costruiranno per TAp il gasdotto? Perché L’HGA non è chiara?
TAP per noi
Rappresenta un malaffare come dimostrano le intercettazioni di Tempa Rossa,
perché da dove ti giri i personaggi coinvolti sono sempre gli stessi.
Tap si dichiara
pronta a partire il 13 maggio noi diciamo che solo grazie a queste grossissime
forzature, a cui ci opporremo con forza, ciò potrà accadere.
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