Comunicato n°1
Fase Zero
Dal giorno 4 di Aprile è iniziata per TAP la fase Zero, forse sarebbe
meglio dire che sarebbe dovuta iniziare.
Ditta Mello |
In cosa consiste questa fase Zero; premettiamo che come ogni grande
opera, inutile e imposta dall’alto porta con se miriadi di contraddizioni e di
problematiche e per poterle superare si divide il progetto in tanti segmenti
ognuno dei quali con le proprie prescrizioni. Perché si fa ciò? Semplice,
perché si possa dire, una volta partiti i lavori, che è un peccato bloccarli,
che ci sarebbero perdite e che le prescrizioni sono un’inezia a confronto dell’utilità
strategica (?) della pipeline, insomma ogni scusa sarà buona per superare le
leggi e favorire l’opera.
Ma torniamo alla fase Zero, quella che prevede la
preparazione delle vie d’accesso al cantiere vero e proprio (zona san Basilio
spalle della pineta) e quindi eradicazione e messa a dimora dei circa 100
ulivi, tra cui 7 secolari, presso la masseria del Capitano dove TAP ha affittato
un appezzamento, a circa 50 metri da dove verrà il PRT (centrale 12 ettari di
depressurizzazione – ci dispiace constatare che persone come i proprietari
della masseria del Capitano, sempre attenti alla natura, abbiano deciso di
collaborare con TAP che la natura vuole distruggere, speriamo in un loro
ripensamento). In questo momento una ditta “salentina” (qui vale lo stesso
discorso dei proprietari della masseria) si sta occupando di preparare gli
alberi impacchettandoli per bene, ma questi non potranno essere rimossi finché
non avranno ottemperato alle prescrizioni, noi temiamo, come sempre, forzature
sull’iter, quindi invitiamo tutti a segnalare ai vigili o all’ufficio tecnico
del comune di Melendugno qualsiasi cosa possa far pensare all’eradicazioni. Per
poter portare a termine questa PRIMA FASE DI LAVORI, Tap ha tempo fino al 16 di
Maggio, giorno in cui il cantiere vero e proprio deve essere allestito, noi
crediamo, e speriamo, che siano già in grosso ritardo.
Cosa
è successo dal 4 aprile ad oggi, solo cinque giorni dopo?
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Tanto e nulla, nulla dal punto di vista delle
autorizzazioni, TAP si trova nel pantano della burocrazia che avrebbe voluto
superare con il suo sistema di lobbismo, come dimostrato dalla visita dell’ex
country manager Russo presso Montecitorio dove suddivideva i politici in Verdi
favorevoli all’opera e Rossi contrari ma da “convincere”. E già, in questo
percorso, che dura da 5 anni, TAP è stata più volte aiutata e favorita, a
nostro avviso, tanto da potersi permettere di non presentare un progetto
esecutivo.
Michele Elia nuovo CM Tap |
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All’interno della società c’è stato un nuovo
ingresso, il nuovo Country Manager arriva direttamente da ferrovie dello stato,
le stesse ferrovie che da un lato costruiscono treni ad alta velocità
dall’altra licenziano in tronco, il nuovo Country Manager, a detta dei capi di
TAP, porta con se esperienza (imputato nella strage di Viareggio) e una buona
dote di conoscenze (anche lui esperto in lobbismo?) il suo nome è Michele Elia
un pugliese chiamato a distruggere la Puglia.
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Tanto, ancora tanto TAP nelle intercettazioni
per Tempra Rossa. Nelle intercettazioni, infatti, si legge che si auspicava,
per velocizzare le “pratiche”, di usare il metodo TAP (non sappiamo a cosa si
riferiscano ma un paio di idee le abbiamo) in più va detto che le stesse
procedure velocizzate e agevolate, grazie allo sblocca Italia, sono servite a TAP
per superare passaggi importanti e cruciali per un’opera così impattante sul
territorio e che gli hanno fatto guadagnare un bel poco di tempo.
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De Vincenti nelle intercettazioni appare più che
un sottosegretario, ci piacerebbe capire il suo ruolo tra governo e lobby e del
perché la Guidi dichiara che avrebbe voluto farlo “fuori” ma così sarebbe
caduto il governo, sembra che a questo signore non manchino gli estimatori e
che, forse, sia più potente di quanto si voglia far credere.
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Scopriamo anche che l’articolo dello Sblocca
Italia che aveva agevolato TAP e su cui il Tar aveva basato il suo giudizio per
dare ragione a TAP, non esiste più già da prima dell’esito del ricorso al tar
Lazio. Questo articolo era considerato importantissimo e inderogabile per
sboccare le grandi opere e forse è sparito per evitare un ulteriore quesito
referendario contro le trivelle? (1)
Tap ha assegnato i lavori mandando alle ditte interessate faldoni di contratti
in inglese e con clausole poco chiare e con fidejussioni e assicurazioni di
ogni tipo. Ricordiamo alle ditte che vorrebbero tradire il territorio e che
vogliono mettere i soldi davanti alla dignità, che TAP, qualora prendesse i
soldi dalla comunità Europea (finiamola di dire che sono tutti investimenti
privati) pagherà le ditte solo il 65% del lavoro, il resto quando l’intera
opera sarà collaudata se mai sarà collaudata (insieme a tante percezioni resta
viva in noi l’idea che questi sciacalli vogliano appoggiare il primo tubo,
prendere i soldi e scappare via).
Tap ha appaltato alla ditta salentina la potatura e le operazioni di
trattamento fitosanitario degli alberi, la cosa che non capiamo è la presenza
di Operai dell’Igeco a controllare il tracciato: vorremmo capire, ma Igeco ha
già un contratto con TAP? o sta perlustrando la zona per poi poter partecipare?
Oppure ha avuto già un affidamento privato? Si accettano scommesse. Vorremmo
sapere se Igeco è in possesso dei certificati antimafia, perché già TAP
collabora in Albania con Sicilsaldo che proprio limpida non è.
Vi lasciamo rinnovandovi l’invito, aiutateci a controllarli, aiutateci
affinché non forzino la mano, avvisate gli organi competenti del loro
malaffare, avvisate le ditte salentine e no che accettando i soldi (nostri) di
TAP sono colpevoli quanto loro, avvisateli che non ci sono soldi che ripaghino
la natura o la salute, che Arpa Puglia dice che non ci possiamo permettere
l’accensione neanche di un fiammifero mentre questi costruiranno una centrale
di dodici ettari dove brucerà gas, un centrale in cui ci saranno due vasconi
enormi uno dei quali utilizzato per i rifiuti speciali dei filtri, dite alle
ditte che saranno complici di un opera che non prevede la dismissione, quindi,
una volta finito il suo compito (2050, ridicoli trenta anni per tanta
distruzione) verrà lasciata in loco senza l’obbligo di essere rimossa.
Bisogna essere partigiani, lottare per ciò in cui si crede
TAP NE QUI NE ALTROVE
(1)-
Comma 552 legge 190/2014 modifica art. 57 D.L. n°5 2012 cancellando il comma
6/52 quinquies e richiamando il 14 quater 239. Nella legge di stabilità 2016 si
abolisce di fatto la 239, come dicevamo in articolo, ma tale legge è stata
usata dal TAR Lazio per dare ragione a Tap.
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