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giovedì 7 aprile 2016

Comunicato n°1 della "Fase Zero"



Comunicato n°1
Fase Zero

Dal giorno 4 di Aprile è iniziata per TAP la fase Zero, forse sarebbe meglio dire che sarebbe dovuta iniziare.
Ditta Mello
In cosa consiste questa fase Zero; premettiamo che come ogni grande opera, inutile e imposta dall’alto porta con se miriadi di contraddizioni e di problematiche e per poterle superare si divide il progetto in tanti segmenti ognuno dei quali con le proprie prescrizioni. Perché si fa ciò? Semplice, perché si possa dire, una volta partiti i lavori, che è un peccato bloccarli, che ci sarebbero perdite e che le prescrizioni sono un’inezia a confronto dell’utilità strategica (?) della pipeline, insomma ogni scusa sarà buona per superare le leggi e favorire l’opera.
 Ma torniamo alla fase Zero, quella che prevede la preparazione delle vie d’accesso al cantiere vero e proprio (zona san Basilio spalle della pineta) e quindi eradicazione e messa a dimora dei circa 100 ulivi, tra cui 7 secolari, presso la masseria del Capitano dove TAP ha affittato un appezzamento, a circa 50 metri da dove verrà il PRT (centrale 12 ettari di depressurizzazione – ci dispiace constatare che persone come i proprietari della masseria del Capitano, sempre attenti alla natura, abbiano deciso di collaborare con TAP che la natura vuole distruggere, speriamo in un loro ripensamento). In questo momento una ditta “salentina” (qui vale lo stesso discorso dei proprietari della masseria) si sta occupando di preparare gli alberi impacchettandoli per bene, ma questi non potranno essere rimossi finché non avranno ottemperato alle prescrizioni, noi temiamo, come sempre, forzature sull’iter, quindi invitiamo tutti a segnalare ai vigili o all’ufficio tecnico del comune di Melendugno qualsiasi cosa possa far pensare all’eradicazioni. Per poter portare a termine questa PRIMA FASE DI LAVORI, Tap ha tempo fino al 16 di Maggio, giorno in cui il cantiere vero e proprio deve essere allestito, noi crediamo, e speriamo, che siano già in grosso ritardo.

Cosa è successo dal 4 aprile ad oggi, solo cinque giorni dopo?

-          Tanto e nulla, nulla dal punto di vista delle autorizzazioni, TAP si trova nel pantano della burocrazia che avrebbe voluto superare con il suo sistema di lobbismo, come dimostrato dalla visita dell’ex country manager Russo presso Montecitorio dove suddivideva i politici in Verdi favorevoli all’opera e Rossi contrari ma da “convincere”. E già, in questo percorso, che dura da 5 anni, TAP è stata più volte aiutata e favorita, a nostro avviso, tanto da potersi permettere di non presentare un progetto esecutivo.

Michele Elia nuovo CM Tap
-          All’interno della società c’è stato un nuovo ingresso, il nuovo Country Manager arriva direttamente da ferrovie dello stato, le stesse ferrovie che da un lato costruiscono treni ad alta velocità dall’altra licenziano in tronco, il nuovo Country Manager, a detta dei capi di TAP, porta con se esperienza (imputato nella strage di Viareggio) e una buona dote di conoscenze (anche lui esperto in lobbismo?) il suo nome è Michele Elia un pugliese chiamato a distruggere la Puglia.

-          Tanto, ancora tanto TAP nelle intercettazioni per Tempra Rossa. Nelle intercettazioni, infatti, si legge che si auspicava, per velocizzare le “pratiche”, di usare il metodo TAP (non sappiamo a cosa si riferiscano ma un paio di idee le abbiamo) in più va detto che le stesse procedure velocizzate e agevolate, grazie allo sblocca Italia, sono servite a TAP per superare passaggi importanti e cruciali per un’opera così impattante sul territorio e che gli hanno fatto guadagnare un bel poco di tempo.

-          De Vincenti nelle intercettazioni appare più che un sottosegretario, ci piacerebbe capire il suo ruolo tra governo e lobby e del perché la Guidi dichiara che avrebbe voluto farlo “fuori” ma così sarebbe caduto il governo, sembra che a questo signore non manchino gli estimatori e che, forse, sia più potente di quanto si voglia far credere.

-          Scopriamo anche che l’articolo dello Sblocca Italia che aveva agevolato TAP e su cui il Tar aveva basato il suo giudizio per dare ragione a TAP, non esiste più già da prima dell’esito del ricorso al tar Lazio. Questo articolo era considerato importantissimo e inderogabile per sboccare le grandi opere e forse è sparito per evitare un ulteriore quesito referendario contro le trivelle? (1)

Tap ha assegnato i lavori mandando alle ditte interessate faldoni di contratti in inglese e con clausole poco chiare e con fidejussioni e assicurazioni di ogni tipo. Ricordiamo alle ditte che vorrebbero tradire il territorio e che vogliono mettere i soldi davanti alla dignità, che TAP, qualora prendesse i soldi dalla comunità Europea (finiamola di dire che sono tutti investimenti privati) pagherà le ditte solo il 65% del lavoro, il resto quando l’intera opera sarà collaudata se mai sarà collaudata (insieme a tante percezioni resta viva in noi l’idea che questi sciacalli vogliano appoggiare il primo tubo, prendere i soldi e scappare via).
Tap ha appaltato alla ditta salentina la potatura e le operazioni di trattamento fitosanitario degli alberi, la cosa che non capiamo è la presenza di Operai dell’Igeco a controllare il tracciato: vorremmo capire, ma Igeco ha già un contratto con TAP? o sta perlustrando la zona per poi poter partecipare? Oppure ha avuto già un affidamento privato? Si accettano scommesse. Vorremmo sapere se Igeco è in possesso dei certificati antimafia, perché già TAP collabora in Albania con Sicilsaldo che proprio limpida non è.

Vi lasciamo rinnovandovi l’invito, aiutateci a controllarli, aiutateci affinché non forzino la mano, avvisate gli organi competenti del loro malaffare, avvisate le ditte salentine e no che accettando i soldi (nostri) di TAP sono colpevoli quanto loro, avvisateli che non ci sono soldi che ripaghino la natura o la salute, che Arpa Puglia dice che non ci possiamo permettere l’accensione neanche di un fiammifero mentre questi costruiranno una centrale di dodici ettari dove brucerà gas, un centrale in cui ci saranno due vasconi enormi uno dei quali utilizzato per i rifiuti speciali dei filtri, dite alle ditte che saranno complici di un opera che non prevede la dismissione, quindi, una volta finito il suo compito (2050, ridicoli trenta anni per tanta distruzione) verrà lasciata in loco senza l’obbligo di essere rimossa.

Bisogna essere partigiani, lottare per ciò in cui si crede
TAP NE QUI NE ALTROVE



(1)- Comma 552 legge 190/2014 modifica art. 57 D.L. n°5 2012 cancellando il comma 6/52 quinquies e richiamando il 14 quater 239. Nella legge di stabilità 2016 si abolisce di fatto la 239, come dicevamo in articolo, ma tale legge è stata usata dal TAR Lazio per dare ragione a Tap.

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