Comunicato n° 11 - E' TUTTA COLPA NOSTRA
Quando si
gira per il paese, o sul lungomare di San Foca, è quasi naturale che ci fermino
per fare domande sullo stato dei lavori, su che fa il sindaco, che fa la
regione o per dirci che hanno ascoltato questo o quel telegiornale, ci
aggiornano sui “chiacchiericci” di quei politici o imprenditori locali che
hanno strani interessi nel vedere l’opera realizzata, ma di certo non hanno ben
chiaro cosa vuol dire etica.
Abbiamo
quindi deciso di affrontare questo comunicato come un incontro tra il comitato
e un cittadino curioso.
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Ei mr. C. hai sentito quello che
hanno detto su Telenorba? Dicono che siamo stupidi a perderci una tale
occasione e che la vostra opposizione sta facendo perdere del tempo prezioso.
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In verità Telenorba vorrebbe fossimo
tutti stupidi o vendibili. Il signore, a cui fai riferimento, non è la prima
volte che ci attacca e che non argomenta,
ogni volta sembra che parli qualcuno di
TAP. Il signore in questione deve sapere che se il progetto è arenato è perché
noi vogliamo la legalità, almeno sulle carte, ma soprattutto perché questo è il
terzo progetto che presentano e di tre non ne fanno uno decente. Basta vedere
le prescrizioni sull’ultimo progetto presentato e su come si è svolto l’iter.
Inizialmente, sempre a causa della presentazione di progetti fatti con i piedi,
il ministero, unico caso a nostra conoscenza, permette a TAP di dividere il
progetto in fasi e lotti e di risolvere i problemi passo a passo, per la serie
se un passo è insuperabile si lascia tutto come è con conseguente sperpero di
soldi e danni all’ambiente. Un solo punto fermo; iniziare i lavori dalla valvola
di spinta. Quando i tecnici di TAP non sono riusciti, nei termini, ad aprire il
cantiere, il ministero, per meglio dire un funzionario del ministero, gli ha
detto più o meno così “partite da dove riuscite”.
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Lavori? Non ci crederai ma ancora
adesso sono in una fase di prospezioni per dare un progetto esecutivo che non
c'è. Come ti dicevo prima, il ministero cerca di salvarli, ma questi sono proprio
incapaci. Quindi lungo il tracciato stanno effettuando prospezioni per
verificare la presenza di ordigni bellici e insediamenti archeologici che
porterebbero a una modifica del tracciato qualora fosse trovato qualcosa
(prescrizione B3). In mare si sta verificando la presenza di Posidonia,
Cymodocea e barriere coralline che anche in questo caso andrebbero a modificare
sostanzialmente il progetto. Queste modifiche potrebbe portare alla morte del
progetto che deve essere consegnato entro il 2020 e sono con un ritardo
mostruoso.
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Ho letto che la ragione qualcosa la
sta facendo, dici che Emiliano si muove?
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La Regione Puglia ha chiesto l'annullamento
in autotutela perché manca dell'"intesa forte" tra stato e regione
per le opere strategiche. In un primo momento quest'intesa era stata sospesa
con lo "Sblocca Italia", ma una recente sentenza della corte
costituzionale rende nuovamente chiara e obbligatoria "l'intesa
forte" che per TAP come per Tempa Rossa" è mancata grazie ad
emendamenti appositi. Ricordi il casino con la Guidi?
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E il comune e il suo ufficio
tecnico?
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Come ti dicevo prima, TAP non è
riuscita ad aprire il cantiere nei termini previsti e la colpa è solo sua per
non aver presentato un progetto decente. Quando hanno provato a fare quella
sceneggiata di mettere su un cantiere con una rete di plastica i vigili urbani,
i carabinieri, l’ufficio tecnico e anche la finanza hanno costatato che non
c’era stata alterazione dei luoghi e quindi non vi era nessun cantiere. Il comune considera le autorizzazioni scadute
il 16 maggio. Se è vero che ancora siamo in una fase prescrittiva e, per
l'art.5 dell'Autorizzazione Unica, i lavori dovevano cominciare entro il 16
maggio 2016 il comune considera scaduti anche tutti i permessi a costruire.
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E come è che molti politici
Melendugnesi dicono che state recando un grosso danno alla comunità?
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Forse ci siamo messi di mezzo a
qualcuno che vuole fare affari con i signori di TAP. Sappiamo anche noi di
essere accusati di far perdere dei soldi alla cittadinanza, ma vorrei far
presente a questi signori che non spetta a loro, o a noi, confrontarci su temi
di compensazione con il proponente ma spetta allo stato Italiano attraverso l
HAG che per Albania e Grecia esiste, mentre per l’Italia non si sa nulla. TAP
può solo elemosinare soldi, nostri, o promettere posti di lavoro.
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Soldi nostri? Ma se ha detto che
vuole aiutare onlus a crescere attraverso finanziamenti di progetti.
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Vabbè TAP ha questo modo di agire, come
infondo tutte le multinazionali che portano enormi ricadute ambientali e
sociali, vedi Enel a Brindisi che è diventata una città sotto ricatto. Si
infilano nel tessuto sociale, scovano i rami più deboli e sensibili, cercano di
mettere la popolazione contro chi si oppone, carte alla mano e non
ideologicamente o per NIMBY, alla loro idea di sviluppo che esclude la popolazione.
Ma poi di che stiamo parlando? Del progetto TAP START che mostra la valenza
negativa per il consorzio? Dimostra che in 6 anni non è riuscito a penetrare
socialmente nel territorio, riducendosi all’ultimo, evidente prova
dell’inconsistenza della loro valenza sociale.
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Però i soldi a chi ha le campagne li
hanno dati!
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Tu dici? A noi risulta che non sono
stati dati a tutti. Poi, secondo noi, non è che siano stati ben pagati. Sono
arrivati, hanno detto questo ti dobbiamo dare, e non hanno detto che vogliono
il cambio di destinazione d’uso della loro striscia. Cambio di destinazione che
comporterà tasse diverse da pagare, e chi le paga? Il proprietario terriero
naturalmente. Ma il proprietario non dovrà solo pagare la nuova tassa. Una
volta finito il progetto, nel 2050, il tubo gli rimarrà come ricordo, e se
vorranno costruire se lo toglieranno da soli. Complimenti per l’affare direi.
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Malidetti a iddrhi e alli politici,
quindi quisti sta sciocane sulla pelle noscia!!?
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(Maledetti a
loro a ai politici, quindi questi stanno giocando sulla nostra pelle!!?)
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Tu lo stai
dicendo. Comunque per quest’ultimo punto ora ti mando un post di un nostro
amico così ti chiarisci un poco. Grazie per avermi ascoltato.
Mi raccomando non prendere le caramelle dagli sconosciuti, " ca
potune essere drogate", mi diceva mio nonna, e un mio amico abbastanza
scaltro le rispondeva: magariiii!!!😃 dopo
quarant'anni stiamo qui a parlare di caramelle drogate offerte dagli
sconosciuti. Ma fossero realmente drogate almeno. Sono veri e propri pacchi.
Noi con le nostre imposte finanziamo l'Europa (ricordiamoci che l'Italia é un
contributore netto) e l'Europa rigira parte di questi fondi ad aziende
private per la realizzazione di opere pseudostrategiche. Praticamente
paghiamo l'Europa affinché paghi aziende come Tap, che deturpano e depredano
il territorio, e poi questa rigira "compensazioni" alla
popolazione, in questo caso sotto forma di finanziamenti ad associazioni. Ed
ecco qui le caramelle, che più che drogate sono un pacco. É tutto
paradossale. Gli aiuti di stato sono vietati, ma l'Europa aiuta i privati ad
espropriare beni tutelati finanziando le opere a spese dei proprietari dei
beni tutelati. E poi queste aziende parlano di compensazioni distribuendo due
cucchiai di ulivo e paventando erogazioni per 200.000 euro ad associazioni,
presunte tali. Mi sembra di rivivere quei film anni sessanta sugli indiani
d'America, quando arrivava l'uomo bianco e offriva collanine e specchietti in
cambio di terra. Ma davvero pensano di poter comprare la dignità umana con
due specchietti? ma veramente pensano che siam tutti capaci di prostituirci
al potere delle lobby in cambio di un' elemosina? Mi sa che qui qualcuno ha
sbagliato proprio. La lotta al Tap non si fermerà con l'udienza prossima al
Consiglio di Stato. Sarà lotta globale. Andremo alla Cedu. Analizzeremo
bilanci, documenti. Continueremo a denunciare commi di leggi di stabilità
inseriti a margine di convegni. Non l'avrete vinta mai! A costo di fare le
pulci alle vostre aziende, ai vostri lobbisti, ai politici a voi vicini.
Diventeremo più scaltri, più scrupolosi nell'esame degli atti. Fino a farvi
rimpiangere anche solo di aver voluto ideare quest'opera indegna. E non vi
preoccupate. E prima o poi "ci sarà un giudice anche a Berlino".
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