Continua la saga delle balle spaziali
Ciò che non si dice su: L'approdo a Cerano e la autosponsorizzazione di Emiliano; la truffa della Xylella ed il gasdotto. Le prescrizioni ministeriali.
Ci
scusiamo se all'interno del testo si può incorrere in termini
tecnici e tecnicismi ma ci preme essere precisi. La delicatezza degli
argomenti e del momento storico ci impone questo per non dare alla
società TAP la possibilità di rifuggire in giustificazioni
inesistenti e create giusto per confondere le idee.
In
queste ultime settimane sulle pagine dei giornali e nei media sono
comparse delle notizie che se non si hanno i giusti strumenti a
disposizione é molto complesso mettere insieme e cercare di darne una
spiegazione e senso logico. Si
sono così intrecciati diversi argomenti e battaglie che fanno
correre il serio rischio di disorientare chiunque voglia essere
aggiornato.
Ha
avuto prime pagine la proposta del governatore Emiliano di spostare
l'approdo presso Cerano, paventando una eventuale riconversione dal
carbone della centrale di ENEL. Molta risonanza ha avuto la notizia
dell'imminente espianto di centinaia di ulivi, che sono ritenuti
infetti da Xylella lungo il tracciato del gasdotto. Ultima per ordine
di tempo ma non per importanza le prescrizioni fatte dal ministero
che mettono in dubbio la genuinità di tutto il progetto.
Punto
d'approdo:
piuttosto
che uscire
con specifici comunicati abbiamo
ritenuto più
importante stare sul pezzo riguardo all'ottemperanza alle
prescrizioni.
È
ora venuto il momento di rendere più chiaro il lavoro contenuto in
migliaia di pagine.
Prima
di tutto chiariamo che il progetto del gasdotto TAP è stato
presentato a Melendugno, e i permessi sono a Melendugno e che la
proposta alternativa della regione Puglia ha l'indubbio merito di
mettere in luce le carenze progettuali della Trans Adriatic Pipeline
in vista della discussione del ricorso avverso alla VIA(Valutazione d'impatto ambientale).
Del
resto è documentato che se TAP non comincia i lavori entro il 16
maggio,oltre a perdere l'Autorizzazione Unica rilasciata dal
MISE,perde anche l'Esenzione Accesso Terzi(TPA) rilasciata dalla
Commissione Europea.
Un
passaggio non meramente tecnico, perdere la TPA significa perdere
l'aggiramento in deroga alla normativa europea in materia,e non
garantire più a TAP un artificiosa sostenibilità finanziaria.
Mentre
una società che costruisce infrastrutture energetiche in Europa deve
garantire l'accesso a operatori terzi, TAP sottostando una tempistica
ben calendarizzata, e fregiandosi di una presunta strategicità ha
ottenuto l'esclusiva sull'opera e sulla vendita del gas
trasportato,questa è in sostanza la TPA.
Questa
esclusività ha aperto le porte di cospicui finanziamenti da parte di
fondi sovrani, BEI, BERS, ecc...
È
chiaro, con questo quadro, che lo spostamento di approdo non rientra
nella calendarizzazione della TPA e nell'artificiosa sostenibilità
economica del TAP.
È
altrettanto chiaro che questo quadro è il metodo che rende
economicamente sostenibile un opera INUTILE e DANNOSA.
Attualmente,
spostare il TAP significa far morire il progetto. Ogni volta che viene rimesso in mezzo lo spostamento dell'approdo e la conversione di Cerano ci sta qualcuno che sta gettando fumo o tenta di farsi un po' di pubblicità, o peggio ancora soltanto far vedere che se ne sta interessando. Abbiamo incontrato due categorie frequentemente che utilizzano strumentalmente lo spostamento dell'approdo: politici e opinionisti da bar.
Il comitato NO TAP é da sempre stato contrario al TAP in ogni sua ubicazione. Perché portatore di distruzione ambientale e dell'ecosistema, strumento del capitalismo, sanguisuga di risorse naturali, annientatore di diritti umani, vettore di profitti loschi, cavallo di troia del malaffare, simbolo di un sistema di sviluppo che vorremmo cambiare.
Prescrizioni
e ottemperanze:
Il
DM223 del 11/09/2014 con cui TAP ha ottenuto la VIA prevede 58
prescrizioni del ministero dell'ambiente e 16 del ministero dei beni
culturali.
Queste
prescrizioni, sono divise in “anteoperam”, ”durante la
costruzione”, ”postoperam”.
Nelle
prescrizioni “anteoperam” si è concentrata la battaglia di
questi mesi, queste prescrizioni devono essere ottemperate PRIMA
dell'inizio della costruzione del cantiere.
Due
prescrizioni “anteoperam” , la A3 e la A5, sono salite a gli
altari della cronaca in questi giorni.
Queste
prevedevano verifiche geologiche, idrogeologiche, di dettaglio e la
verifica di fattibilità del microtunnel o di un progetto alternativo
per il punto d'approdo.
È
chiaro che anche se non si è a conoscenza della questione, corra il
sospetto un po' a tutti che prima di partire con un cantiere si debba
avere un progetto.
Ma
pare che TAP non sia dello stesso parere e il ministero a sospeso la
valutazione.
Sia
chiaro che delle 58 prescrizioni, 40 sono “anteoperam”, quindi la
A3 e la A5 sono solo l'inizio dei problemi.
TAP
ed espianto degli ulivi:
Il
DM223 della VIA prevede l'espianto, la messa a dimora, e il
reimpianto di 1900 ulivi con diametro superiore a 30cm.
La
prescrizione “anteoperam” A44 parla esattamente dei piani di
gestione di queste operazioni.
Certo
è che per TAP se un batterio da quarantena colpisse gli ulivi
vietandone per decreto il reimpianto sarebbe una manna dal cielo,
quanto costa espiantare, mettere a dimora e reimpiantare e garantire
la produzione “postoperam”?
Il
dato certo è che 29 aziende in agro di Melendugno, alcune
interessate dal tracciato TAP, hanno denunciato infezioni da xylella, il
presunto “batterio killer” degli ulivi.
Quindi
tutto apposto, sarà lo Stato a risarcire gli ulivi estirpati colpiti
dalla xylella lungo il percorso TAP.
Tutto
bene fino al 18 dicembre 2015 quando la magistratura ha posto sotto
sequestro tutti gli ulivi salentini, sospettando che non sia proprio
tutto chiaro dietro la questione CO.DI.RO. (disseccamento rapido
degli ulivi).
La
manna dal cielo per TAP, improvvisamente si rivolta contro.
La
corsa di TAP in queste settimane dopo il 18 dicembre è nel
dimostrare che gli ulivi lungo il tracciato non sono colpiti da Co.Di.Ro. In aperto
contrasto con le denunce presentate in tempi non sospetti.
Sarà
la procura a decidere se confermare il sequestro e quindi bloccare la
partenza dei lavori.
Il comitato NO TAP continuerà
la sua lotta perseguendo l'obiettivo di impedire la
realizzazione di questa Grande Opera Distruttiva Inutile Imposta fino alla vittoria! Continuando a ribadire che riteniamo questa OPERA INUTILE sia in
Salento che in qualsiasi altro sito.
NO TAP NE QUI NE ALTROVE
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