di Mauro C.
Nel cuore di Napoli il sette dicembre scorso si è tenuta la prima assemblea
del centro sud contro lo sblocca Italia. Una prima assemblea che ha visto una
partecipazione numerosa da diverse organizzazioni, collettivi, comitati e
movimenti territoriali che oggi lavorano contro grandi opere e sfruttamento del
territorio. Dal gasdotto tap alle trivelle in Basilicata. I NO TAP erano lì. Ci
si è incontrati per discutere intorno al decreto sblocca Italia che vede
imporre un quadro normativo, a livello nazionale, che supera la competenza
decisionale di enti come regione e comuni in materia di opere pubbliche e non.
Creando questa rigidità fornisce anche a chi è critico la possibilità di
condividere percorsi di contestazione per tutto il territorio nazionale.
Da qui si è aperta la necessità di sperimentare un percorso di lotta
condivisa e comune.
La logica sottesa allo "Sblocca/Italia" è quella della messa a
valore del territorio, delle risorse naturali, di segmenti protetti
dell'economia e gestiti in maniera privatistica: il saccheggio è l'unica via
d'uscita per un capitalismo incapace di recuperare saggi di profitto che
consentano un nuovo ciclo di accumulazione.
L'assemblea si è conclusa con le seguenti proposte: organizzare una
campagna nazionale sullo "Sblocca/Italia" che sia alimentata da varie
assemblee macroregionali che connettano le varie istanze provenienti dai
territori in vista di una assemblea nazionale da tenersi nei primi mesi del
prossimo anno; all'interno di questo percorso, convocare una manifestazione
nazionale che componga in un evento particolare tutti i percorsi che
matureranno in coordinamento nei prossimi mesi; sostenere una manifestazione
nazionale in Basilicata da tenersi nel mese di gennaio.
Di
seguito il comunicato dell'assemblea:
Ad un mese dalla mobilitazione di Bagnoli del 7
Novembre, sull’onda delle mobilitazioni di questi mesi (da Potenza alle marce
contro il biocidio) si è svolta la prima partecipatissima assemblea del
centro-sud contro lo SbloccaItalia.
Un primo importante momento di confronto, con
centinaia di partecipanti, tra realtà, organizzazioni, coordinamenti, comitati
e resistenze territoriali con l’obiettivo di costruire unitariamente una
campagna contro la legge SbloccaItalia, inserita all’interno di una generale
aggressione del capitale alle condizioni di vita, economiche, sociali ed
ambientali.
L’articolato del decreto è una raffica di misure per
la svendita del patrimonio immobiliare pubblico, la deregolamentazione degli
interventi edilizi, il rilancio indiscriminato delle grandi opere inutili,
l’incentivazione degli strumenti finanziari a servizio della speculazione, la
promozione degli impianti per l’incenerimento dei rifiuti, commissariamenti,
l’agevolazione delle trivellazioni per la ricerca e l’estrazione di
idrocarburi, la proliferazione di gasdotti e gassificatori.
Passato con l’ennesima fiducia al Senato con
l’accelerazione da parte dell’esecutivo, il governo con lo Sblocca-Italia è
riuscito paradossalmente nell’intento di unire le tante vertenze territoriali.
L’esigenza di una campagna nazionale nasce non solo
per includere le singole vertenze in un contenitore che le rafforzi ma anche e
soprattutto a prefigurare un movimento effettivamente unitario che contrasti
questo decreto nella sua interezza essendo inserito organicamente nella logica
politica che ispira tutte le controriforme del governo Renzi sul lavoro, la
scuola, la casa, il governo del territorio, i servizi locali: dal Jobs act alla
Buona scuola, dalla legge Lupi sull’urbanistica al Piano casa.
L’assemblea esprime l’esigenza di costruire in maniera
condivisa, con i tempi ed i passaggi opportuni, uno spazio di coordinamento che
connetta tutte le vertenze in prospettiva di un superamento della pur positiva
esperienza delle reti di mutuo soccorso.
Si valuta positivamente la proposta di una
mobilitazione coordinata sui territori da realizzarsi entro fine Dicembre,
possibilmente lo stesso giorno, per spingere le Regioni ad impugnare lo
Sblocca-Italia di fronte alla Corte Costituzionale.
Sul piano organizzativo, e’ stata condivisa la
proposta di costruire una assemblea nazionale attraverso assemblee di macro
area. Il 14 dicembre si terra’ presso Pescara la assemblea delle realtà di
Abruzzo, Molise e Marche. Per quanto riguarda il Sud, si e’ espressa l’esigenza
di ampliare la rappresentatività dell’assemblea di oggi, lavorando ad un nuovo
momento d’incontro anche con altre realtà meridionali; per tale incontro si e’
individuata la data del 18 gennaio, presso un luogo più baricentrico rispetto
al sud quale la Certosa di Padula - Salerno. Attraverso questo appello ed i
contatti con i comitati attivi del nord, si sollecita la convocazione di un
assemblea di macro-area anche nel Nord. In modo da arrivare ad un assemblea
nazionale verso la metà di Febbraio con la proposta all’ordine del giorno di
una mobilitazione unitaria e nazionale contro lo Sblocca-Italia.
Ribadiamo che chi “devasta e saccheggia” è lo Stato,
il quale mentre attacca le comunità che si oppongono ai processi speculativi
assolve chi inquina ed uccide come nel caso del processo Eternit.
La generalizzazione delle lotte è la risposta
politicamente più forte all’ondata repressiva che sta montando contro le
esperienze di resistenza sui territori: dalla NoTav a Bagnoli, passando per le
accuse ai NoTriv lucani, fino ai NoMuos.
Le varie iniziative che si svilupperanno sui territori
già calendarizzate potrebbero condividere l’utilizzo di un unico canale
comunicativo (anche attraverso hashtag in rete “No #SbloccaItalia”) che dia il
senso della costruzione di un unico coordinamento inclusivo.
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