Trans Adriatic Pipeline è un progetto per la costruzione di
un mega-gasdotto che porterà il gas dei giacimenti dell'Azerbaijan fino in
Europa con approdo a San Foca.
San Foca è una località Salentina famosa per il suo mare
cristallino e per la pesca, con un entroterra pieno di ulivi e paesaggi
naturali di pregiato valore.
Noi ci opponiamo alla costruzione di questa megastruttura e
diciamo no, ne qui ne altrove, perché il progetto parte con dei presupposti
poco chiari.
Il gasdotto sarà finanziato utilizzando Project-bond ed è
ritento strategico dal governo italiano. Questo permetterà a TAP di percorrere
un processo autorizzativo agevolato e, in ultima istanza, di andare in deroga
agli strumenti previsti per la pianificazione e lo sviluppo del territorio.
La società che lavora per la realizzazione del gasdotto transadriatico ha sede a Baar, noto paradiso fiscale, e un
capitale sociale irrisorio se commisurato all'entità dell'opera. Non è chiaro quindi perchè l'opera sia stata, e
sia ancora , sponsorizzata da personaggi politici locali e nazionali. La
strategicità dell'opera ci sembra esclusivamente nominale e strumentale in quanto non giustificata e ingiustificabile
a causa della diminuzione dei consumi del gas e della mancanza di benefici per
i cittadini italiani.
Diciamo no, quindi, non solo per l'impatto ambientale e
sulla salute, per un progetto carente in molti dei suoi punti essenziali -
questo lo facciamo dire da tecnici molto più esperti di noi- lo diciamo soprattutto perché ci sembra che
si stia cercando di realizzare l'ennesimo mega-mostro a uso e consumo dei
soliti noti. Crediamo che i soldi investiti, da parte dell'Europa e da parte
dell'Italia, in questo progetto, possano essere indirizzati verso altre
frontiere che non siano il fossile ma le rinnovabili elaborando un nuovo piano
energetico europeo e italiano. E' necessario che le risorse vengano impiagate
per arginare la crisi e non, come già accaduto con Ilva, Cerano, TAV, etc. per
impoverire, attraverso strategie energetiche anacronistiche, le popolazioni locali e le future
generazioni su cui ricadranno le spese
irrazionali di oggi.
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