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domenica 10 gennaio 2016

Continua la saga delle balle spaziali
Ciò che non si dice su: L'approdo a Cerano e la autosponsorizzazione di Emiliano; la truffa della Xylella ed il gasdotto. Le prescrizioni ministeriali.




Ci scusiamo se all'interno del testo si può incorrere in termini tecnici e tecnicismi ma ci preme essere precisi. La delicatezza degli argomenti e del momento storico ci impone questo per non dare alla società TAP la possibilità di rifuggire in giustificazioni inesistenti e create giusto per confondere le idee.

In queste ultime settimane sulle pagine dei giornali e nei media sono comparse delle notizie che se non si hanno i giusti strumenti a disposizione é molto complesso mettere insieme e cercare di darne una spiegazione e senso logico. Si sono così intrecciati diversi argomenti e battaglie che fanno correre il serio rischio di disorientare chiunque voglia essere aggiornato. Ha avuto prime pagine la proposta del governatore Emiliano di spostare l'approdo presso Cerano, paventando una eventuale riconversione dal carbone della centrale di ENEL. Molta risonanza ha avuto la notizia dell'imminente espianto di centinaia di ulivi, che sono ritenuti infetti da Xylella  lungo il tracciato del gasdotto. Ultima per ordine di tempo ma non per importanza le prescrizioni fatte dal ministero che mettono in dubbio la genuinità di tutto il progetto.

Punto d'approdo:
piuttosto che uscire con specifici comunicati abbiamo ritenuto più importante stare sul pezzo riguardo all'ottemperanza alle prescrizioni.
È ora venuto il momento di rendere più chiaro il lavoro contenuto in migliaia di pagine.
Prima di tutto chiariamo che il progetto del gasdotto TAP è stato presentato a Melendugno, e i permessi sono a Melendugno e che la proposta alternativa della regione Puglia ha l'indubbio merito di mettere in luce le carenze progettuali della Trans Adriatic Pipeline in vista della discussione del ricorso avverso alla VIA(Valutazione d'impatto ambientale).
Del resto è documentato che se TAP non comincia i lavori entro il 16 maggio,oltre a perdere l'Autorizzazione Unica rilasciata dal MISE,perde anche l'Esenzione Accesso Terzi(TPA) rilasciata dalla Commissione Europea.
Un passaggio non meramente tecnico, perdere la TPA significa perdere l'aggiramento in deroga alla normativa europea in materia,e non garantire più a TAP un artificiosa sostenibilità finanziaria.
Mentre una società che costruisce infrastrutture energetiche in Europa deve garantire l'accesso a operatori terzi, TAP sottostando una tempistica ben calendarizzata, e fregiandosi di una presunta strategicità ha ottenuto l'esclusiva sull'opera e sulla vendita del gas trasportato,questa è in sostanza la TPA.
Questa esclusività ha aperto le porte di cospicui finanziamenti da parte di fondi sovrani, BEI, BERS, ecc...
È chiaro, con questo quadro, che lo spostamento di approdo non rientra nella calendarizzazione della TPA e nell'artificiosa sostenibilità economica del TAP.
È altrettanto chiaro che questo quadro è il metodo che rende economicamente sostenibile un opera INUTILE e DANNOSA.
Attualmente, spostare il TAP significa far morire il progetto. Ogni volta che viene rimesso in mezzo lo spostamento dell'approdo e la conversione di Cerano ci sta qualcuno che sta gettando fumo o tenta di farsi un po' di pubblicità, o peggio ancora soltanto far vedere che se ne sta interessando. Abbiamo incontrato due categorie frequentemente che utilizzano strumentalmente lo spostamento dell'approdo: politici e opinionisti da bar.
Il comitato NO TAP é da sempre stato contrario al TAP in ogni sua ubicazione. Perché portatore di distruzione ambientale e dell'ecosistema, strumento del capitalismo, sanguisuga di risorse naturali, annientatore di diritti umani, vettore di profitti loschi, cavallo di troia del malaffare, simbolo di un sistema di sviluppo che vorremmo cambiare.

Prescrizioni e ottemperanze:

Il DM223 del 11/09/2014 con cui TAP ha ottenuto la VIA prevede 58 prescrizioni del ministero dell'ambiente e 16 del ministero dei beni culturali.
Queste prescrizioni, sono divise in “anteoperam”, ”durante la costruzione”, ”postoperam”.
Nelle prescrizioni “anteoperam” si è concentrata la battaglia di questi mesi, queste prescrizioni devono essere ottemperate PRIMA dell'inizio della costruzione del cantiere.
Due prescrizioni “anteoperam” , la A3 e la A5, sono salite a gli altari della cronaca in questi giorni.
Queste prevedevano verifiche geologiche, idrogeologiche, di dettaglio e la verifica di fattibilità del microtunnel o di un progetto alternativo per il punto d'approdo.
È chiaro che anche se non si è a conoscenza della questione, corra il sospetto un po' a tutti che prima di partire con un cantiere si debba avere un progetto.
Ma pare che TAP non sia dello stesso parere e il ministero a sospeso la valutazione.
Sia chiaro che delle 58 prescrizioni, 40 sono “anteoperam”, quindi la A3 e la A5 sono solo l'inizio dei problemi.

TAP ed espianto degli ulivi:

Il DM223 della VIA prevede l'espianto, la messa a dimora, e il reimpianto di 1900 ulivi con diametro superiore a 30cm.
La prescrizione “anteoperam” A44 parla esattamente dei piani di gestione di queste operazioni.
Certo è che per TAP se un batterio da quarantena colpisse gli ulivi vietandone per decreto il reimpianto sarebbe una manna dal cielo, quanto costa espiantare, mettere a dimora e reimpiantare e garantire la produzione “postoperam”?
Il dato certo è che 29 aziende in agro di Melendugno, alcune interessate dal tracciato TAP, hanno denunciato infezioni da xylella, il presunto “batterio killer” degli ulivi.
Quindi tutto apposto, sarà lo Stato a risarcire gli ulivi estirpati colpiti dalla xylella lungo il percorso TAP.
Tutto bene fino al 18 dicembre 2015 quando la magistratura ha posto sotto sequestro tutti gli ulivi salentini, sospettando che non sia proprio tutto chiaro dietro la questione CO.DI.RO. (disseccamento rapido degli ulivi).
La manna dal cielo per TAP, improvvisamente si rivolta contro.
La corsa di TAP in queste settimane dopo il 18 dicembre è nel dimostrare che gli ulivi lungo il tracciato non sono colpiti da Co.Di.Ro. In aperto contrasto con le denunce presentate in tempi non sospetti.
Sarà la procura a decidere se confermare il sequestro e quindi bloccare la partenza dei lavori.

Il comitato NO TAP continuerà la sua lotta perseguendo l'obiettivo di impedire la realizzazione di questa Grande Opera Distruttiva Inutile Imposta fino alla vittoria! Continuando a ribadire che riteniamo questa OPERA INUTILE sia in Salento che in qualsiasi altro sito.
NO TAP NE QUI NE ALTROVE

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