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martedì 12 luglio 2016

Comunicato n° 11 - E' TUTTA COLPA NOSTRA



Comunicato n° 11 - E' TUTTA COLPA NOSTRA 
Quando si gira per il paese, o sul lungomare di San Foca, è quasi naturale che ci fermino per fare domande sullo stato dei lavori, su che fa il sindaco, che fa la regione o per dirci che hanno ascoltato questo o quel telegiornale, ci aggiornano sui “chiacchiericci” di quei politici o imprenditori locali che hanno strani interessi nel vedere l’opera realizzata, ma di certo non hanno ben chiaro cosa vuol dire etica.
Abbiamo quindi deciso di affrontare questo comunicato come un incontro tra il comitato e un cittadino curioso.

-          Ei mr. C. hai sentito quello che hanno detto su Telenorba? Dicono che siamo stupidi a perderci una tale occasione e che la vostra opposizione sta facendo perdere del tempo prezioso.

-          In verità Telenorba vorrebbe fossimo tutti stupidi o vendibili. Il signore, a cui fai riferimento, non è la prima volte che ci  attacca e che non argomenta, ogni volta sembra che parli qualcuno di TAP. Il signore in questione deve sapere che se il progetto è arenato è perché noi vogliamo la legalità, almeno sulle carte, ma soprattutto perché questo è il terzo progetto che presentano e di tre non ne fanno uno decente. Basta vedere le prescrizioni sull’ultimo progetto presentato e su come si è svolto l’iter. Inizialmente, sempre a causa della presentazione di progetti fatti con i piedi, il ministero, unico caso a nostra conoscenza, permette a TAP di dividere il progetto in fasi e lotti e di risolvere i problemi passo a passo, per la serie se un passo è insuperabile si lascia tutto come è con conseguente sperpero di soldi e danni all’ambiente. Un solo punto fermo; iniziare i lavori dalla valvola di spinta. Quando i tecnici di TAP non sono riusciti, nei termini, ad aprire il cantiere, il ministero, per meglio dire un funzionario del ministero, gli ha detto più o meno così “partite da dove riuscite”.

-          Ma vedo che stanno lavorando e stanno scavando e poi è arrivata quella nave.

-          Lavori? Non ci crederai ma ancora adesso sono in una fase di prospezioni per dare un progetto esecutivo che non c'è. Come ti dicevo prima, il ministero cerca di salvarli, ma questi sono proprio incapaci. Quindi lungo il tracciato stanno effettuando prospezioni per verificare la presenza di ordigni bellici e insediamenti archeologici che porterebbero a una modifica del tracciato qualora fosse trovato qualcosa (prescrizione B3). In mare si sta verificando la presenza di Posidonia, Cymodocea e barriere coralline che anche in questo caso andrebbero a modificare sostanzialmente il progetto. Queste modifiche potrebbe portare alla morte del progetto che deve essere consegnato entro il 2020 e sono con un ritardo mostruoso.

-          Ho letto che la ragione qualcosa la sta facendo, dici che Emiliano si muove?

-          La Regione Puglia ha chiesto l'annullamento in autotutela perché manca dell'"intesa forte" tra stato e regione per le opere strategiche. In un primo momento quest'intesa era stata sospesa con lo "Sblocca Italia", ma una recente sentenza della corte costituzionale rende nuovamente chiara e obbligatoria "l'intesa forte" che per TAP come per Tempa Rossa" è mancata grazie ad emendamenti appositi. Ricordi il casino con la Guidi?

-          E il comune e il suo ufficio tecnico?

-          Come ti dicevo prima, TAP non è riuscita ad aprire il cantiere nei termini previsti e la colpa è solo sua per non aver presentato un progetto decente. Quando hanno provato a fare quella sceneggiata di mettere su un cantiere con una rete di plastica i vigili urbani, i carabinieri, l’ufficio tecnico e anche la finanza hanno costatato che non c’era stata alterazione dei luoghi e quindi non vi era nessun cantiere.  Il comune considera le autorizzazioni scadute il 16 maggio. Se è vero che ancora siamo in una fase prescrittiva e, per l'art.5 dell'Autorizzazione Unica, i lavori dovevano cominciare entro il 16 maggio 2016 il comune considera scaduti anche tutti i permessi a costruire.

-          E come è che molti politici Melendugnesi dicono che state recando un grosso danno alla comunità?

-          Forse ci siamo messi di mezzo a qualcuno che vuole fare affari con i signori di TAP. Sappiamo anche noi di essere accusati di far perdere dei soldi alla cittadinanza, ma vorrei far presente a questi signori che non spetta a loro, o a noi, confrontarci su temi di compensazione con il proponente ma spetta allo stato Italiano attraverso l HAG che per Albania e Grecia esiste, mentre per l’Italia non si sa nulla. TAP può solo elemosinare soldi, nostri, o promettere posti di lavoro.

-          Soldi nostri? Ma se ha detto che vuole aiutare onlus a crescere attraverso finanziamenti di progetti.

-          Vabbè TAP ha questo modo di agire, come infondo tutte le multinazionali che portano enormi ricadute ambientali e sociali, vedi Enel a Brindisi che è diventata una città sotto ricatto. Si infilano nel tessuto sociale, scovano i rami più deboli e sensibili, cercano di mettere la popolazione contro chi si oppone, carte alla mano e non ideologicamente o per NIMBY, alla loro idea di sviluppo che esclude la popolazione. Ma poi di che stiamo parlando? Del progetto TAP START che mostra la valenza negativa per il consorzio? Dimostra che in 6 anni non è riuscito a penetrare socialmente nel territorio, riducendosi all’ultimo, evidente prova dell’inconsistenza della loro valenza sociale.

-          Però i soldi a chi ha le campagne li hanno dati!

-          Tu dici? A noi risulta che non sono stati dati a tutti. Poi, secondo noi, non è che siano stati ben pagati. Sono arrivati, hanno detto questo ti dobbiamo dare, e non hanno detto che vogliono il cambio di destinazione d’uso della loro striscia. Cambio di destinazione che comporterà tasse diverse da pagare, e chi le paga? Il proprietario terriero naturalmente. Ma il proprietario non dovrà solo pagare la nuova tassa. Una volta finito il progetto, nel 2050, il tubo gli rimarrà come ricordo, e se vorranno costruire se lo toglieranno da soli. Complimenti per l’affare direi.

-          Malidetti a iddrhi e alli politici, quindi quisti sta sciocane sulla pelle noscia!!?
-          (Maledetti a loro a ai politici, quindi questi stanno giocando sulla nostra pelle!!?)

-          Tu lo stai dicendo. Comunque per quest’ultimo punto ora ti mando un post di un nostro amico così ti chiarisci un poco. Grazie per avermi ascoltato.


Mi raccomando non prendere le caramelle dagli sconosciuti, " ca potune essere drogate", mi diceva mio nonna, e un mio amico abbastanza scaltro le rispondeva: magariiii!!!😃 dopo quarant'anni stiamo qui a parlare di caramelle drogate offerte dagli sconosciuti. Ma fossero realmente drogate almeno. Sono veri e propri pacchi. Noi con le nostre imposte finanziamo l'Europa (ricordiamoci che l'Italia é un contributore netto) e l'Europa rigira parte di questi fondi ad aziende private per la realizzazione di opere pseudostrategiche. Praticamente paghiamo l'Europa affinché paghi aziende come Tap, che deturpano e depredano il territorio, e poi questa rigira "compensazioni" alla popolazione, in questo caso sotto forma di finanziamenti ad associazioni. Ed ecco qui le caramelle, che più che drogate sono un pacco. É tutto paradossale. Gli aiuti di stato sono vietati, ma l'Europa aiuta i privati ad espropriare beni tutelati finanziando le opere a spese dei proprietari dei beni tutelati. E poi queste aziende parlano di compensazioni distribuendo due cucchiai di ulivo e paventando erogazioni per 200.000 euro ad associazioni, presunte tali. Mi sembra di rivivere quei film anni sessanta sugli indiani d'America, quando arrivava l'uomo bianco e offriva collanine e specchietti in cambio di terra. Ma davvero pensano di poter comprare la dignità umana con due specchietti? ma veramente pensano che siam tutti capaci di prostituirci al potere delle lobby in cambio di un' elemosina? Mi sa che qui qualcuno ha sbagliato proprio. La lotta al Tap non si fermerà con l'udienza prossima al Consiglio di Stato. Sarà lotta globale. Andremo alla Cedu. Analizzeremo bilanci, documenti. Continueremo a denunciare commi di leggi di stabilità inseriti a margine di convegni. Non l'avrete vinta mai! A costo di fare le pulci alle vostre aziende, ai vostri lobbisti, ai politici a voi vicini. Diventeremo più scaltri, più scrupolosi nell'esame degli atti. Fino a farvi rimpiangere anche solo di aver voluto ideare quest'opera indegna. E non vi preoccupate. E prima o poi "ci sarà un giudice anche a Berlino".


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